Ridateci i nostri figli! Storie di bambini sottratti

Ridateci i nostri figli! Storie di bambini sottratti

26/12/2011 – 16.09

Ancora una volta Nunzia Manicardi affronta con grande tempismo e decisione uno dei temi di più scottante e cruda attualità: quello dei bambini sottratti “senza giusta causa” e “senza giusto motivo” alle proprie famiglie per decisione del Tribunale dei Minorenni.In “RIDATECI I NOSTRI FIGLI! Storie di bambini sottratti alle famiglie raccontate dal loro avvocato FRANCESCO MIRAGLIAla scrittrice modenese analizza gli inquietanti motivi (o, meglio, “non motivi””) di scelte così devastanti e lo fa innanzitutto raccontando alcuni casi giudiziari trattati dall’avvocato Francesco Miraglia. Casi drammatici e ancora irrisolti che hanno tenuto impegnata per mesi e mesi la cronaca nazionale diventando lo specchio spietato di una situazione assurda. Primo fra tutti quello della piccola Anna Giulia Camparini di Reggio Emilia, che senza il suo intervento sarebbe stata già da tempo data in adozione dopo che i genitori disperati per ben due volte l’avevano “rapita” dall’istituto di religiose a cui era stata consegnata per volontà giudiziaria nonostante l’assoluta assenza di riscontri negativi a loro carico.“Situazioni pregiudizievoli”, “incapacità genitoriale”, “assenza di una rete genitoriale adeguata”, “problematiche sanitarie”, “altre situazioni pregiudizievoli per il minore”… Questi, come ben sintetizza la Manicardi, sono i “non motivi” contro i quali l’avvocato Miraglia si sta battendo in tutta Italia: una serie immensa di casistiche tutte definite da giudizi soggettivi, non sorretti da dati o fattori certi e documentati.
Il risultato è che in Italia più di 26.000 bambini (stime 2009) sono condannati ad essere ORFANI CON I GENITORI IN VITA! Con un costo sociale, oltretutto, di circa 240 euro al giorno per ognuno di loro, per un totale di oltre 85.000 euro l’anno cadauno che ammonta complessivamente a più di 2 miliardi di euro ogni anno. Assistendoli a casa, nelle loro famiglie, si risparmierebbe almeno la metà e, soprattutto, si eviterebbe un trauma che segnerà loro e i loro familiari (genitori, fratelli, nonni, cugini, zii…) per tutta la vita.
Ma la Manicardi (già autrice, in ambito socio-psico-forense, degli altrettanto importanti “CASI DA PAZZI. Quando Giustizia, Psichiatria e Servizi Sociali incrociano la strada del cittadino italiano…”, sempre con l’avvocato Miraglia, e di “ITALIANI DA SLEGARE. Contenzione, la vergogna del silenzio”) non si ferma al racconto dei singoli casi. Allarga infatti il suo contributo alla ricerca delle cause, non ultime quelle insite nel Codice Civile e nell’attuale diritto di famiglia, offrendo anche spazio ai pregevoli contributi di Camillo Valgimigli (psichiatra), Gian Luca Vignale (consigliere regionale Piemonte) e Paolo Roat (Comitato Cittadini Diritti Umani-Sezione di Trento).
Completano il libro i testi delle interrogazioni dei senatori Cristiano De Eccher e Giuliana Carlino, quello del Disegno di legge del sen. Franco Cardiello per l’abolizione del Tribunale dei Minori e infine, con una scelta anch’essa molto opportuna, l’intera rassegna stampa relativa al caso della piccola Anna Giulia (alias “Stella”) che, forse ancor più delle parole, spiega non solo il dramma di questa singola famiglia ma anche quanto clamore e disapprovazione abbia suscitato nell’opinione pubblica italiana. Infatti, per dirla con la Manicardi, “così non va”. È ora di cambiare.
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