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Imputato per stalking e minacce, ottiene la custodia della figlia

I Servizi sociali del Frignano e il Tribunale dei Minorenni di Bologna non tengono in considerazione la decina di denunce presentate dalla madre
L’avvocato Miraglia: “Con Servizi e Tribunali simili le donne possono stare tranquille…di non venire aiutate”
 
BOLOGNA. La legge sullo stalking è nata per tutelare in particolar modo le donne, quelle migliaia di donne perseguitate, minacciate, pedinate, picchiate dagli ex, che non si arrendono alla fine del rapporto sentimentale con loro. Legge certamente perfettibile, che però è un valido strumento, se applicato, per evitare che le persecuzioni si tramutino in tragedie di sangue. «Ora mi chiedo come mai un uomo, imputato in un processo per questo reato, possa ottenere la custodia della figlia avuta con la donna vittima delle sue persecuzioni, minacce e offese» dichiara l’avvocato Francesco Miraglia, cui la donna si è affidata per bloccare questo provvedimento emanato dal Tribunale dei Minorenni di Bologna. La donna, terrorizzata e perseguitata per almeno due anni dall’ex marito, ha sporto oltre dieci denunce. Altre tre le hanno presentate i suoi genitori, presi anche loro di mira dall’uomo. Carta straccia, evidentemente, dal momento che da una decina di giorni  il Tribunale dei Minorenni di Bologna ha tolto a questa madre terrorizzata la custodia della figlioletta perché “ostacolerebbe i rapporti della bambina con il padre”, affidandola quindi all’ex marito, al suo aguzzino. Lei dovrà vedere la figlioletta soltanto all’interno di incontri protetti, neanche fosse lei una criminale.
«Con Servizi sociali e tribunali del genere le donne possono stare tranquille» prosegue caustico l’avvocato Miraglia «di venire ammazzate, di essere lasciate sole davanti alle ingiustizie, di vedere calpestati i propri diritti di madri. Certamente un uomo denunciato almeno quindici volte per aver offeso, minacciato, perseguitato una donna, nella cui casa si è anche introdotto senza permesso, è certamente un uomo migliore della donna stessa che, terrorizzata, lo ha denunciato più e più volte nel tentativo di salvarsi la vita. Un uomo attualmente sotto processo per stalking, violazione di domicilio  e diffamazione.  Non serve quindi che i Servizi sociali informino il tribunale che l’uomo ha tenuto sequestrata la figlioletta un paio di mesi, senza farla vedere alla mamma. Non serve ovviamente tenere in considerazione che la donna è stata costretta a fuggire di casa e a rifugiarsi  in un paesino e anche in una struttura protetta pur di sfuggire al suo persecutore.  Non serve certamente che il tribunale attenda una perizia dettagliata da parte dei Servizi sociali prima di assumere una così grave decisione. Perché mai si dovrebbe ascoltare la vittima?».
Il rapporto conflittuale che ha contraddistinto la vita di coppia di questa donna e dell’ex marito è sfociato un paio d’anni fa in una separazione, che lui non ha mai accettato fino in fondo. Tanto che, oltre ad esserle piombato in casa senza permesso, più e più volte ha offeso e minacciato lei e i suoi genitori. A parte darle della poco di buono e della ladra, di averla minacciata di farla passare per pazza, è arrivato a dirle che, in caso di morte, le avrebbe urinato addosso. Parole pesanti, cariche di odio, che hanno terrorizzato la donna: eppure inspiegabilmente, i Servizi sociali del Frignano, che hanno in carico la vicenda e che ben conoscono tutti questi aspetti, non hanno fatto per nulla menzione al Tribunale dei minorenni di Bologna né di queste denunce né del processo in corso. «Il tribunale» conclude l’avvocato Miraglia, «fuorviato forse dall’omissione dei Servizi sociali, ha emanato una sentenza frettolosa, senza verificare prima la presenza di eventuali procedimenti penali contro l’uomo, che invece sono in corso».