Siamo felici di partecipare a uno degli eventi culturali più importanti d’Italia con due libri che parlano di diritti, inclusione e giustizia.📚 “Ci sono anch’io. La disabilità è una dimensione della diversità umana”
di Francesco Miraglia e Daniela Vita – Armando Editore
Un invito a guardare la disabilità non come un limite, ma come parte della ricchezza dell’esperienza umana.
📚 “Ma il problema sono io?! La vittimizzazione secondaria ad opera del sistema giudiziario: violenza domestica e allontanamento dei figli dalle madri”
di Francesco Miraglia e Daniela Vita,-
con la presentazione della prof.ssa Laura Umitrock Dumitrana (Rat Bosca),
la prefazione di Sabina Cannizzaro (Ass. Donne Regine)
e la postfazione della prof.ssa Vincenza Palmieri (INPEF – Roma)
– Armando Editore
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Lezione magistrale a Oradea: Francesco Miraglia del Foro di Madrid sulla vittimizzazione secondaria della donna
Oradea, 8 aprile 2025 – Nella prestigiosa cornice dell’Università “Agorà” di Oradea (Romania), si è svolta una lezione magistrale tenuta da Francesco Miraglia, del Foro di Madrid, sul tema “La vittimizzazione secondaria della donna: una sfida per il diritto e per la giustizia”. L’evento, promosso dalla prof.ssa Laura Umitrock Dumitrana (Rat Bosca) e organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza, ha visto una straordinaria partecipazione di studenti, accademici e operatori del settore giuridico e sociale.
Nel corso della lezione, Francesco Miraglia ha approfondito il fenomeno della vittimizzazione secondaria, una forma di violenza invisibile e sistemica che si manifesta quando le donne, dopo aver denunciato maltrattamenti, vengono colpite da un secondo trauma: l’incomprensione, la diffidenza e il giudizio da parte delle istituzioni che dovrebbero tutelarle.
«Le donne che trovano il coraggio di denunciare – ha affermato Miraglia – devono ricevere accoglienza e protezione, non sospetto o isolamento. Quando il sistema giudiziario e i servizi sociali finiscono per revittimizzare chi ha già subito violenza, si compie un’ulteriore ingiustizia, più silenziosa ma non meno grave».
Miraglia ha offerto una panoramica ampia, ricca di riferimenti concreti, su come la vittimizzazione secondaria si insinui nei processi legali, nelle valutazioni psicologiche, nelle decisioni dei tribunali e perfino nei media, contribuendo a screditare la voce delle vittime e, nei casi più estremi, a separare le madri dai loro figli.
Durante la lezione è stato fatto riferimento al libro di prossima uscita, scritto insieme a Daniela Vita, avvocato del Foro di Reggio Calabria, dal titolo “Ma il problema sono io? La vittimizzazione secondaria ad opera del sistema giudiziario: violenza domestica e allontanamento dei figli dalle madri”, edito da Armando Editore. L’opera, che rappresenta una denuncia rigorosa e documentata, si avvale della presentazione della prof.ssa Laura Umitrock Dumitrana, della prefazione di Sabina Cannizzaro, presidente dell’Associazione Donne Regine, e della postfazione di Vincenza Palmieri, presidente dell’INPEF – Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare.
Il volume affronta, con taglio giuridico e umano, le contraddizioni e i paradossi di un sistema che spesso dimentica l’ascolto e la centralità della persona, offrendo strumenti critici e proposte operative per tutti coloro che operano nella giustizia, nella scuola, nei servizi di tutela.
La lezione si è conclusa con un vivo dibattito e numerosi interventi da parte del pubblico, confermando l’urgenza di una riforma non solo normativa ma anche culturale, fondata su un approccio multidisciplinare, empatico e realmente orientato alla tutela dei diritti umani.
La presenza di Francesco Miraglia all’Università “Agorà” ha rappresentato un momento di alto valore accademico e civile, contribuendo a rafforzare il dialogo internazionale e la cooperazione europea sulla protezione delle donne e dei minori.
(Oradea 6 aprile 2025) Dopo il convegno internazionale di Arad “Drepturile omului și protecția persoanelor vulnerabile”, Francesco Miraglia incontra gli studenti del Liceo “Agora” di Oradea, in Romania, per parlare di disabilità, a partire dal libro scritto insieme a Daniela Vita.
Al centro del dialogo ci sarà il libro Ci sono anch’io. La disabilità e la dimensione della diversità umana, pubblicato da Armando Editore, scritto a quattro mani con Daniela Vita, avvocato del Foro di Reggio Calabria, docente e attivista impegnata nella tutela dei diritti umani, in particolare delle persone con disabilità e delle categorie più fragili.
Il testo si snoda attraverso riflessioni giuridiche, sociali e umane, e restituisce al lettore una visione della disabilità che va oltre l’aspetto clinico o assistenziale. Come scrivono gli autori:
“La disabilità non è l’handicap di una persona, ma l’incapacità della società di includerla. È nella struttura delle nostre relazioni, nei modelli educativi, nei linguaggi e nelle scelte politiche che si misura il vero livello di civiltà.”
Il libro sottolinea come il concetto di “normalità” sia spesso utilizzato per escludere, invece che per accogliere. E invita a rovesciare lo sguardo: non si tratta di “integrare” chi è diverso, ma di riconoscere che la diversità è ciò che ci rende umani.
Ci sono anch’io è la voce di chi troppo spesso è stato ignorato: bambini, adolescenti, adulti con disabilità che rivendicano spazio, diritti, presenza. E lo fanno senza retorica, ma con la forza di chi conosce profondamente il valore della dignità.
Francesco Miraglia guiderà gli studenti in una riflessione sul valore dell’inclusione, sull’importanza dell’educazione al rispetto e sulla necessità di costruire una società in cui ogni persona possa dire, con fierezza: “ci sono anch’io”.
Come sottolineano gli autori:
L’inclusione è un atto di giustizia. Educare i giovani alla diversità significa formare cittadini consapevoli e capaci di abbattere barriere culturali e sociali.
“Parlare di disabilità con i ragazzi non è solo un atto educativo – ha dichiarato Francesco Miraglia – è un modo per accendere una luce nelle coscienze. Se anche solo uno studente, dopo questo incontro, inizierà a guardare la diversità non come un ostacolo ma come un valore, allora avremo fatto un passo enorme verso una società più giusta. I veri cambiamenti nascono sempre dai cuori giovani.”
Intrappolate in un sistema che dovrebbe garantire loro tutela e protezione, le vittime di violenza domestica si trovano spesso a dover affrontare una nuova forma di abuso, un secondo trauma, più subdolo e meno visibile, ma altrettanto devastante: la vittimizzazione secondaria.
E’ questo il tema affrontato nel libro “Ma il problema sono io?!” scritto, con rigore e passione civile, da Francesco Miraglia e Daniela Vita, in uscita ad aprile 2025 per Armando Editore.
Un tema troppo spesso taciuto.
Francesco Miraglia, avvocato del Foro di Madrid e fondatore dello Studio Legale Miraglia Associato, è autore di numerosi volumi dedicati alla tutela dell’infanzia, della famiglia e dei diritti delle persone più fragili. Da anni è in prima linea nella difesa di chi non ha voce, con un impegno costante contro le ingiustizie che colpiscono papà, mamme, minori e famiglie vulnerabili.
Daniela Vita, avvocato del Foro di Reggio Calabria, specializzata in diritto penale e diritto di famiglia, è un’autrice impegnata nella tutela dei diritti umani, con particolare attenzione ai diritti delle persone con disabilità tra Italia e Spagna.
Uno scenario di vicende processuali, svela la genesi della vittimizzazione secondaria, ad opera di un sistema incapace di riconoscere che la violenza si può manifestare anche nelle forme più invisibili e subdole e non sempre e necessariamente in quelle più eclatanti.
Tra radici culturali, prassi e declinazioni giuridiche nei procedimenti di separazione e affidamento la violenza domestica viene minimizzata, relativizzata, derubricata a “conflitto familiare”,
Donne e madri, così, delegittimate, dipinte come alienanti ostili, manipolatrici, conflittuali, private del loro ruolo genitoriale e i figli … allontanati.
Un paradosso che insinua nelle vittime un dubbio lacerante: “Ma il problema sono io?!”
Una domanda lucida, fondata e necessaria. Non solo un titolo provocatorio.
A impreziosire il volume, la presentazione della Prof.ssa Laura Dumitrana Rath Bosca, figura di spicco nel panorama del diritto civile e di famiglia presso l’Università Agora di Oradea (Romania); la prefazione della Dott.ssa Sabina Cannizzaro, Presidente dell’Associazione Donne Reggine, da anni attiva sul territorio Nazionale nella difesa delle donne vittime di violenza e dell’infanzia; e la postfazione della Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’INPEF – Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare di Roma, ambasciatrice per i Diritti Umani e pioniera della Pedagogia Familiare in Italia, da sempre in prima linea contro gli allontanamenti forzati e nella difesa dei diritti dei minori.
“Ma il Problema sono io?!”non è solo una lettura che rivela una drammatica realtà. E’ anche un appello alla riforma, un invito a restituire valore alla parola giustizia, affinché torni ad essere sinonimo di ascolto, rispetto, e comprensione delle reali dinamiche familiari.
Indispensabile per chi lavora nel mondo del diritto, dell’educazione, dei servizi sociali e, necessario a tutti per comprendere, denunciare e contrastare le VIOLENZE subite da troppe donne.
Una ragazza collocata in comunità da oltre tre anni, senza un progetto educativo né contatti con la famiglia. Servizi Sociali assenti, un rapporto ambiguo con la tutrice, e una madre lasciata nel silenzio. Dopo il ricorso, il Tribunale rimuove la tutrice e convoca le parti. Ma il dubbio resta: perché nessuno vuole cambiare le cose?
NAPOLI e provincia 28 marzo 2025 – È la storia di una minore originaria dell’hinterland di Napoli, collocata in comunità da oltre tre anni, senza alcun progetto educativo individualizzato, senza valutazioni psicologiche recenti, e soprattutto senza alcun contatto reale con i genitori. Una storia fatta di silenzi istituzionali, omissioni documentate e di una gestione che solleva più interrogativi che certezze.
La madre, da anni esclusa da ogni informazione, è assistita dall’Avv. Miraglia, che ha più volte denunciato l’inattività dei Servizi Sociali territoriali. Nessun aggiornamento sullo stato della minore, nessuna apertura a una progettualità di reinserimento, nessuna risposta alle richieste formali. Nulla.
A destare particolare preoccupazione è stato inoltre il rapporto ambiguo e sbilanciato instaurato tra la minore e la tutrice nominata, che – secondo quanto riferito dalla madre – avrebbe assunto un ruolo personale e centralizzato, diventando di fatto l’unico riferimento della ragazza e escludendo completamente la figura genitoriale.
Nessuna vigilanza, nessuna verifica da parte del servizio pubblico, che ha permesso per anni che tale assetto si consolidasse. È stato solo a seguito di un ricorso presentato dall’Avv. Miraglia che il Tribunale per i Minorenni di Napoli ha disposto la sostituzione della tutrice, ritenendo fondate le preoccupazioni sollevate.
Non solo: per il prossimo mese di maggio è stata disposta la comparizione delle parti da parte del Tribunale, proprio in seguito al ricorso promosso dalla madre. Per la prima volta, dopo anni, si apre uno spazio di confronto in sede giudiziaria.
«È un primo passo – spiega l’Avv. Miraglia – ma arriva dopo troppo tempo. E mentre la macchina istituzionale resta ferma, questa ragazza continua a crescere in una struttura, priva di affetti, riferimenti, relazioni. In una condizione che non è temporanea ma ormai cronicizzata.»
E aggiunge:
«Abbiamo trasformato la comunità in un parcheggio esistenziale. Questa ragazza non è assistita: è dimenticata. E chi tace oggi, ne sarà responsabile domani.»
Nel frattempo, la ragazza continua a vivere in comunità, con un costo pubblico importante a carico della collettività. Eppure nessuno sembra interrogarsi realmente su quale sia il suo interesse, su quale futuro si stia costruendo per lei. La madre è tagliata fuori, i Servizi Sociali tacciono, e le istituzioni si limitano a difendere il proprio operato con dichiarazioni generiche.
Emblematica la risposta del Sindaco del Comune coinvolto, che ha parlato di “un servizio che ha operato correttamente” e di una vicenda “attenzionata dal Tribunale”. Nessun approfondimento, nessuna spiegazione, nessuna assunzione di responsabilità. Solo una difesa autoreferenziale che lascia tutto com’era.
La vicenda è ora sotto esame del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Campania, cui è stata inoltrata una segnalazione formale. Si chiede un intervento concreto per verificare ciò che fino ad oggi è stato ignorato o nascosto sotto il tappeto.
Ma intanto una domanda rimane, sospesa come un macigno: a chi giova davvero che questa ragazza resti in comunità, sola, senza legami e lontana dalla sua famiglia?
Global Forum on International Law – Arad, 4 aprile 2025
Arad, Romania – Nella cornice prestigiosa del Global Forum on International Law: “Public, Private, & Criminal Perspectives”, che si terrà il 4 aprile 2025 presso la Ferdinand Hall del Municipio di Arad, spicca tra i relatori l’intervento di Francesco Miraglia, figura autorevole nel panorama giuridico internazionale, Avvocato del Foro di Madrid e membro della United Nations Human Rights Protection Observatory – sezione di Ginevra.
Con il suo contributo intitolato “A Lifelong Commitment to Justice and Human Rights Protection”, Miraglia offrirà una riflessione profonda e concreta sull’importanza di difendere i diritti fondamentali dell’uomo nei contesti internazionali più complessi. Il suo intervento aprirà la sessione tematica dedicata al Diritto internazionale pubblico, accanto a relatori di spicco quali il Prof. Dr. Radu Carp (Università di Bucarest) e il Dr. Timothy Less (Università di Cambridge).
Il Forum vedrà la partecipazione di numerosi esperti di fama internazionale, tra cui:
Francesco Miraglia ha maturato una lunga esperienza nella gestione di casi ad alta complessità, spesso coinvolgenti dinamiche transfrontaliere, abusi istituzionali e gravi violazioni dei diritti civili. Il suo impegno è da sempre rivolto a rendere il diritto uno strumento di tutela reale per le persone più vulnerabili: minori, famiglie in difficoltà, migranti, vittime di violenze e discriminazioni.
Il Forum rappresenta un’occasione per condividere esperienze, criticità e prospettive su scala globale, in un momento storico in cui le crisi geopolitiche, la disgregazione delle tutele sovranazionali e le nuove minacce ai diritti fondamentali impongono una riflessione seria e coraggiosa. Ed è proprio in questa cornice che l’intervento di Miraglia si carica di un significato particolare: testimonianza di una pratica giuridica che va oltre le aule di tribunale, per diventare voce di coscienza e proposta di riforma.
Attraverso l’analisi di casi concreti, Miraglia metterà in luce come la tutela dei diritti umani non possa essere disgiunta dall’azione giuridica quotidiana e da un impegno coerente sul piano etico e civile. A partire dalle lacune normative fino all’inerzia delle istituzioni, l’avvocato italiano proporrà un percorso di rinnovamento del diritto internazionale, capace di coniugare rigore giuridico e umanità.
“La giustizia non può restare confinata nei codici: deve camminare sulle gambe di chi crede che un mondo più umano sia ancora possibile”, afferma Miraglia.
E proprio in questo spirito, la voce di Miraglia si alza forte e chiara tra quelle che chiedono un diritto internazionale capace di reagire, di proteggere, di agire. Non solo teoria, ma azione concreta. Non solo parole, ma responsabilità. In un’epoca in cui la dignità umana viene troppo spesso calpestata, la sua presenza al Forum è un richiamo potente a ciò che il diritto deve tornare a essere: uno scudo per i deboli, una guida per i giusti, un limite per i potenti.