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Vi prego, salvate mia figlia e mia nipote!»

Disperato l’appello di una giovanissima nonna di Pisa: la figlia si trova in balia di uno spacciatore che la imbottisce di droga, mentre la nipotina, che lei adora, le è stata strappata dal Tribunale dei Minori con la scusa di dare un taglio a questa famiglia considerata “sbagliata”, ma che è soltanto vittima di violenze inaudite
 
La storia di Maria (nome di fantasia) non è facile e non lo è mai stata, tutt’altro. Ha dovuto fin da giovanissima convivere con la violenza di un orco, che prima si è approfittato della sua giovanissima età e poi anche della loro figlioletta. Una ragazzina che ha reagito alla violenza e al trauma psicologico in maniera autodistruttiva, sprofondando in una spirale di degrado in cui l’hanno coinvolta uomini sbagliati, più grandi lei, criminali farabutti che l’hanno fatta uno prostituire in un night club, mentre l’altro l’ha trasformata in una tossicodipendente. L’unica gioia era la sua bimba, nata da queste relazioni sbagliate, che aveva sempre vissuto con la nonna materna, con la quale ha instaurato uno splendido legame.
«Il Tribunale dei minori però mi ha portato via la bimba» prosegue Maria «e adesso sono in attesa che si esprima sulla sua adottabilità. Pur ammettendo che mi prendo cura della piccolina e avendo costatato che lei sta bene e mi adora, la scusa con cui me la vogliono portare via qual è? Spezzare la catena familiare, perché siamo sbagliate. Invece di aiutarci, me la portano via».
A prendersi cura della piccina è sempre stata la nonna: la madre della bimba in questo momento vive segregata dal nuovo compagno, che le impedisce di avere contatti con la madre e la tiene soggiogata con la droga. Un legame distruttivo, che venti giorni fa ha portato la ragazza, appena diciottenne, in ospedale in overdose da metadone, che lui l’avrebbe costretta ad assumere.
«Mi sono quindi recata dai carabinieri a presentare un esposto» continua Maria nel suo drammatico racconto, «perché quello va a finire che me l’ammazza. Lo conoscono anche i carabinieri che è uno spacciatore e ho chiesto allora che intervengano a salvarla. La risposta? Mia figlia è maggiorenne ed è lei che deve denunciarlo. Loro si limiteranno a presentare l’esposto in Procura, che poi deciderà se e come intervenire. Io intanto che faccio? Vivo nell’angoscia che mi chiamino dall’obitorio per andare a riconoscere il cadavere di mia figlia?».
La donna si è rivolta anche all’avvocato Francesco Miraglia.
«Trovo inaudito e ai limiti della condotta nazista togliere la bambina alla nonna per questi motivi» dichiara il legale. «Sa quasi di atto di epurazione. E’ giusto salvaguardare la piccola, ma con interventi nella sua famiglia di origine, non certo strappandola alla sua vita e all’affetto della nonna. Ma soprattutto, a pochi giorni dalla Giornata contro la violenza sulle donne, in cui si è dibattuto tanto e si sono riempiti giornali e talk show di tante belle parole, per una volta che una madre denuncia l’aguzzino della figlia, che la sta mettendo chiaramente  in pericolo di vita, perché non si interviene? A che servono allora quelle belle parole, se poi restano limitate alle giornate di commemorazione? Chiunque debba intervenire, lo faccia al più presto. O temo che altrimenti dovremo aggiungere un altro nome all’elenco già lunghissimo delle vittime di femminicidio in questo triste 2017».
 

Sabato 25 gennaio l’avvocato Francesco Miraglia del foro di Modena, sarà ospite alle ore 18 alla Libreria Grimorio di Pistoia durante la presentazione del film sociale “Un amore strappato dagli occhi di Greta”

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Appuntamento alle ore 18 di sabato 25 gennaio per la presentazione del film intitolato “Un Amore Stappato dagli occhi di Greta”, prodotto da Tripla Difesa Onlus, con la sceneggiatura di Floriana Ventura e la regia di Salvatore Orlando. Una tematica dura e tragica di violenza sulla donna e della violenza sui minori. I fondi che verranno raccolti saranno utilizzati per ripristinare una casa già di proprietà di “tripla difesa “, un PROGETTO FAMIGLIA che vuole mirare a tutelare le famiglie a cui il tribunale vorrebbe sottrarre il minore o i minori. Con la presenza della cantante Maria Teresa De Pierro, presente al prossimo Festival di Sanremo, Testimonial dell’Associazione TRIPLA DIFESA ONLUS. Numerosi gli ospiti d’onore che saranno presenti: il generale LEON LYON ZAGAMI , Comandante cavaliere dei templari a cui sarà dedicato il progetto” FAMIGLIA LEO LYON ZAGAMI”. Christy Andersen ,pittrice di fama internazionale. La D.ssa Antonella Gramigna , esperta in comunicazione, impegnata politicamente a difesa delle donne con il Partito Democratico. In attesa di conferma della presenza dell’Avv. Matteo Santini Oltre Cinquemila (Presidente associazione studi e ricerche del diritto di famiglia ) e consigliere ordine degli avvocati di Roma.
Potrete ascoltare la canzone “OCCHI CHE SI PARLANO” di Di Carlo e Centorame, interpretata dalla bravissima cantante De Pierro Maria Teresa in arte MERYSSE dedicata ai bambini e ai loro genitori. Sarà presene, inoltre, l’avvocato Miraglia sarà ospite in qualità di esperto di Diritto Minorile e Di Famiglia e per le pubblicazioni dei libri “Casi da Pazzi-Francesco Miraglia un avvocato controcorrente” di Nunzia Manicardi; (Koinè Editore),  “Ridateci i nostri figli! Storie di bambini sottratti alle famiglie raccontate dal loro avvocato Francesco Miraglia” di Nunzia Manicardi, “Mai più un bambino” (Armando Editore) e “ I Malamente” (Armando Editore).
 
Sono onorato di partecipare ad un appuntamento così importante quale la  presentazione di un  film su un tema sociale così importante e grave che colpisce migliaia di famiglie– sottolinea l’avvocato Miragliasi tratta di un dramma, nei confronti del quale, le nostre istituzioni dovranno dare al più presto una soluzione. E’ inaccettabile, infatti, che venga alimentato un  vero e proprio  mercato sulla pelle dei nostri bambini, con gli  allontanamenti, consulenze, affidamenti e case famiglie, sotto la completa indifferenza. Allontanare i bambini, se non in casi gravi, è una violazione del nostro diritto naturale perché ogni bambino ha il sacro santo diritto di vivere crescere nella propria famiglia.”
 
 
 
 
 
 
 
 

La mamma di Prato: una prima luce

La mamma di Prato, assistita e accompagnata dal suo avvocato del foro di Modena, il 24 gennaio us, durante la trasmissione: “Storie vere di uno Mattina su raiuno,  testimoniava la sua triste vicenda.
Malmenata, offesa, maltrattata, si rivolgeva al servizio sociale di Quarto, il quale come soluzione provvedeva ad allontanare le sue tre bambine.
Lo stesso servizio in primis disponeva gli incontri protetti madre/figlia un’ora ogni 15 giorni, dopo di che dal 29 dicembre us, senza alcuna spiegazione sospendeva completamente gli incontri tra le bambine e la loro madre.
Il 22 febbario us., avanti al Corte di Appello di Napoli si celebrava l’udienza di comparizione ove l’avvocato Miraglia tra le altre cose, chiedeva  la necessità e la legittimità del ripristino immediato degli incontri.
Ebbene,  arriva per queste tre bambine un primo spiraglio di luce: nella mattina di mercoledì 29 marzo veniva notificato un provvedimento dalla Corte d’appello dove, oltre  l’obbligo di integrare il contraddittorio, disponeva l’immediato ripristino degli incontri madre/figlia almeno con cadenza settimanale.
La segreteria