Disabile prigioniero in casa scrive al presidente Napolitano

Disabile prigioniero in casa scrive al presidente Napolitano

  • LA STORIA

Il Comune di Ozzano negava la costruzione di una rampa, il geometra indagato. Il Consiglio di Stato ha ribaltato tutto

di ROSARIO DI RAIMONDO

 
 “Da tre anni mio figlio disabile è prigioniero in casa, ma ho vinto la mia battaglia”. La guerra di Mara Valdrè è cominciata in una piccola casa a Ozzano Emilia. E la sua storia è arrivata fino ai piani alti del Quirinale. “Nel 2009 chiesi al Comune di poter costruire una rampa per disabili che dal parcheggio, di mia proprietà, arrivasse fino a casa. Mi hanno negato il permesso per occupazione di suolo pubblico”.

Ma il Consiglio di Stato ha ribaltato tutto, le ha dato ragione e oggi il geometra del Comune che non diede il permesso è indagato per abuso d’ufficio. Una storia fatta di burocrazia, carte bollate e ordinanze. Che sembrava esser partita col piede giusto: “La prima volta ho chiesto di fare una piccola rampa per mio figlio, e col Comune c’era stato un tacito consenso – racconta Mara – Poi, però, da alcuni operatori sanitari mi è stato consigliato di fare una rampa più grande, in modo che potesse passare anche una barella. Ma in questo caso i tecnici comunali non hanno accolto la mia richiesta, contestando l’uso privato di uno spazio pubblico. Ma quel parcheggio è di mia proprietà!”.
Il progetto non è stato autorizzato. La signora Valdrè però non si è arresa, e i suoi avvocati hanno lavorato su due fronti, uno civile e l’altro penale. Il legale Maura Nicolì ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, che proprio in questi giorni ha bocciato l’ordinanza del Comune. Mara, dal canto suo, nell’attesa della decisione,

 

si era rivolta persino al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Ho scritto che questi sono stati tre anni d’inferno, che mio figlio è prigioniero in casa. Mi hanno risposto dalla segreteria del Presidente, dicendomi che la mia pratica era appunto al Consiglio di Stato. Poi per fortuna è arrivata questa sentenza. Già nel 2010 dimostrai che il parcheggio era di mia proprietà”.
Ma c’è anche l’aspetto penale, su cui ha aperto un fascicolo il pm Antonello Gustapane. “Le indagini sono ancora in corso – dice l’avvocato di Mara, Francesco Miraglia – Al momento è indagato per abuso d’ufficio il geometra del Comune, e il pm ha in mano una relazione che dimostra come quella proprietà è privata”. “Io ho denunciato anche l’ingegnere dell’amministrazione e il sindaco Loretta Masotti – conclude Mara – Proprio il sindaco disse che quel parcheggio era pubblico, nonostante avessi dimostrato il contrario”.

(09 maggio 2012)

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